Studente: Alessandro Solito
Scuola: LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO" | LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, oggi è stata una giornata come tante: ho attraversato miliardi di chilometri di spazio senza che nulla mi fermasse. È strano essere me, un neutrino. Sono ovunque, ma nessuno può vedermi. Nemmeno gli scienziati, se non con strumenti giganteschi nascosti sotto montagne o immersi nelle profondità oceaniche. Eppure, sono tra le particelle più numerose dell’universo. Questa mattina, o meglio, in un qualche momento indefinito, sono nato nel cuore infuocato del Sole, frutto di una reazione nucleare. Con una velocità quasi pari a quella della luce, sono partito per il mio viaggio interstellare. In un batter d’occhio (se avessi occhi), ero già sulla Terra. Ho attraversato l’atmosfera, poi gli oceani, le città, le montagne… e nessuno si è accorto di me! Nemmeno gli atomi che compongono il tuo corpo: ti ho attraversato, invisibile e inarrestabile. A volte mi chiedo cosa si provi a interagire, a lasciare un segno. Alcuni miei fratelli, più sfortunati di me, ogni tanto collidono con un nucleo e vengono scoperti. Ma io? Io passo, osservo (si fa per dire) e continuo la mia corsa. E così, senza peso, senza carica e senza confini, il mio viaggio prosegue. Destinazione? L’universo intero. Alla prossima, caro diario. Forse tra un miliardo di anni. O forse mai. Tuo, Un neutrino solitario