Dettaglio Sfida sottomessa

La solitudine dell'incompreso

Studente: Andrea Bonfà

Scuola: "GUGLIELMO OBERDAN" | "GUGLIELMO OBERDAN"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Sin dalla mia nascita la mia vita è stata caratterizzata dalla negatività. Noi elettroni siamo stati a lungo ignorati per via della nostra infima dimensione, ma dato il nostro ruolo fondamentale, una volta notati, siamo diventati davvero popolari! Nonostante ciò noi teniamo molto alla nostra riservatezza, infatti, siamo soliti nasconderci agli occhi degli scienziati. La distanza che si frappone dai miei colleghi, protoni e neutroni, e dai miei paparazzi, spesso, però, porta un esserino come me ha sentirsi incompreso. Invero, a lungo tanti si sono scontrati per far prevalere la propria idea rispetto a cosa dovessi essere, aspettandosi che realizzassi i loro sogni, senza prendere in considerazione cosa mi sentissi essere in fondo. Alla fine, fortunatamente, hanno accettato l’idea che io fossi sia una particella, che un onda. Ecco, senza che finissi di presentarmi, un pacchetto di energia ha colpito la mia casa, l’atomo. L’energia, però, era troppa ed eccitatomi, mi ha scaraventato fuori dalla mia casa. In giornate come questa io mi sento ineluttabilmente solo, dimenticato. All’improvviso, però, come se sentissi un’esistenza, una presenza, una voce; il mio senso di solitudine si affievolisce, sembra che qualcuno si sia fuso con me, tanto che senza parlare mi ascolta e senza spiegarmi mi capisce. Lentamente capisco, io e un altro elettrone ci siamo sovrapposti, siamo in entanglement, ora so di non essere più solo.