Studente: gaia veneruso
Scuola: LICEO SCIENT. G. GALILEI-NAPOLI- | LICEO SCIENT. G. GALILEI-NAPOLI-
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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caro diario, per tutta la vita mi sono sempre sentita diversa. Non sono altro che una cellula, ma, pur essendo nata da un tessuto sano, ho sempre percepito che in me ci fosse qualcosa di di dissimile . Mi chiamo C-23 , e sono nata da una mutazione nel mio DNA. Qualsiasi sia stata la causa, questo fattore mi ha sempre reso la vita molto dura rispetto a quelle delle altre cellule nel corpo che mi ospita È da un po’ ormai che il mio ciclo cellulare non risponde più ai segnali di arresto. Normalmente, le cellule smettono di dividersi quando raggiungono un certo limite,ma io non sono una cellula come tutte le altre. I geni che regolano la mia proliferazione—come TP53, che codifica per la proteina p53, sono compromessi. Quale sarà il mio destino? Le cellule sane intorno a me seguono ancora il loro programma biologico: crescono, si dividono solo quando necessario e, se subiscono danni, attivano l’apoptosi. Io, invece, ho perso questa capacità. Ho subito mutazioni di geni come RAS e MYC, che stimolano la proliferazione cellulare. Mi divido più velocemente e senza controllo. Le cellule vicine iniziano a subire la mia pressione. Mi dispiace, caro diario, amavo il corpo che mi ospita, ma allo stesso tempo mi faceva sentire rinchiusa, in gabbia, senza via d’uscita. Ora, finalmente,sono libera. Infondo è un cambiamento invisibile, che male c’è? La mia storia è appena iniziata