Studente: Gaia Fabris
Scuola: DELLA BASSA FRIULANA | ALBERT EINSTEIN
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
No image available
No Video available
Grotta gigantesca, 17/11/1907 Caro diario, oggi uno degli esseri di cui ti ho parlato, quelli enormi con una grotta gigantesca e i diamanti bianchi, che dicono di chiamarsi “donne” mi ha preso assieme ai miei amici fidati, O n°1 e O n°2. Questo essere aveva come una matita, ma non era affilata, anzi: era setosa e appiccicosa, ma piacevole. Con questa mi ha portato fino a un apparecchio molto scuro e ha cominciato a strofinare me e tutti gli altri insistentemente e mi girava la testa, ma sono riuscito a rimanere aggrappato assieme ai miei amici. Poi ha pericolosamente avvicinato la morbida matita alla grotta in cui mi trovo ora e ho sentito qualcosa di viscido toccarmi, sono stato schiacciato da un peso enorme, e sono scivolato via per poi naufragare su uno di quei famosi diamanti. Beh, non c’è che dire! La mia vita è molto movimentata. Ok venire mescolato di continuo e va bene scoprire nuove cose, però mi sembra un po’ esagerato: mi piacerebbe vivere! A proposito di vita e di pericoli, prima stavo pensando: queste donne mi utilizzano per i loro scopi...ma non credo che loro sappiano che io sono pericoloso. Se loro mi ingerissero io potrei ucciderle, ma questo non è bello...no!? Io però non posso farci nulla: neanche avvisarle. Mi sono sempre sentito in colpa per ciò che sono; quindi, avevo cercato di evitare che mi prendesse, perché non voglio avere sulla coscienza qualcuno, ma non è servito. Non potevo nascere H oppure Ag, o magari N? Perché proprio U?