Studente: Fabiola Cafagna
Scuola: LICEO "CARLO CAFIERO" | LICEO "CARLO CAFIERO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Per quanto sia complicato poter scandire gli attimi del tempo in queste circostanze, posso affermare che la vita qui non fugge da esso, e tutto accade in momenti effimeri. Non ho mai compreso la ragione della nostra esistenza, ma le altre particelle hanno spiegato le altissime temperature a cui ci troviamo come il risultato di un'enorme esplosione che ci ha divise tutte. Da subito ho osservato miliardi tra le mie compagne muoversi ininterrottamente e collidere con altre particelle, aspettando il mio destino. Non potevo sapere quale fosse: dalle altre era percepibile solo un forte bagliore seguito dal nulla. Non ho più saputo niente di loro, e onestamente non ho mai desiderato apprendere cosa sarebbe spettato a me, fino a quando anche il mio momento è arrivato. È durato attimi, ma è sembrato definire tutta la mia esistenza. Ho incontrato la mia particella, e pareva di vedere me stessa, aveva la mia stessa massa. Eppure avevamo carica elettrica opposta e persino diversi numeri quantici. D’altronde, ero io l’antiparticella: forse ero il nemico da abbattere, o forse io e l’altra particella eravamo anime gemelle destinate a un’unione perpetua. Non sapevo quale sarebbe stato l’esito dello scontro. Ci siamo sfiorate e, quando non ho percepito più la sua presenza, ho sperimentato in me lo stesso bagliore delle altre prima di me, e ne sono uscita diversa: sono mutata in energia. Una nuova essenza, una nuova realtà. E ora osservo l’universo con occhi diversi, quelli di un fotone.