Dettaglio Sfida sottomessa

L’alchimia del fornaio

Studente: Martina Stella

Scuola: I.I.S. "SANSI-LEONARDI-VOLTA" | "A.VOLTA"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro diario, mi presento, sono Saccharomyces cerevisiae, ma per tutti sono semplicemente il lievito. Sono un organismo unicellulare, un fungo microscopico che esiste da milioni di anni. Puoi trovarmi ovunque: nell’aria, nel pane e nei dolci della nonna. E qual è il mio compito? Trasformare. Oggi mi trovo nel bel mezzo di un impasto. L’acqua tiepida mi risveglia dal mio stato di quiete e, subito, inizio a riprodurmi per gemmazione. Da una cellula, due, poi quattro, e così via. Ogni nuova cellula che nasce contribuisce alla mia missione di fermentazione. Mangio gli zuccheri della farina e, come in un atto invisibile, rilascio anidride carbonica, che fa lievitare l’impasto, e etanolo. In questo processo, la mia chimica agisce in modo preciso, trasformando la materia senza che nessuno se ne accorga. Il fornaio, consapevole della “chimica” che avviene dentro l’impasto, prepara tutto con cura e sa che il mio contributo è fondamentale. Poi arriva il forno. Il calore aumenta e, mentre mi distruggo, il mio lavoro è ormai compiuto. Il pane diventa soffice, con una struttura stabile che porta la mia firma invisibile. E così, anche se il mio contributo passa inosservato, io sono sempre presente: nel profumo del pane appena sfornato, nella pizza che si condivide con gli amici e nel dolce che scalda il cuore. Senza di me, quei momenti semplici e preziosi, non avrebbero mai lo stesso sapore.