Studente: Fabiola D’Auria
Scuola: LICEO LEONARDO DA VINCI | LICEO LEONARDO DA VINCI
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
No image available
No Video available
Caro diario, mi chiamo Onda, e nessuno si accorge di me. Corro senza sosta, porto parole, immagini, musica, ma gli umani mi danno per scontata. Sono nel loro telefono, nella TV, persino nel calore del sole sulla pelle. Eppure, mai un grazie. Mai uno sguardo. Essere invisibile è un po’ solitario. Oggi stavo facendo il mio lavoro come sempre, trasmettendo una chiamata d’amore tra due ragazzi. Poi! boom! un temporale mi ha colpita, mi sono spezzata in mille pezzi e la linea è caduta. Lui ha detto “Pronto?”, lei ha provato a richiamare. Nessuno ha pensato a me, che ho dato tutta me stessa per rimanere lì. Sembra che gli umani si accorgano di me solo quando non ci sono più. Ieri sono salita fino a un satellite. Da lassù, la Terra era bellissima, avvolta in un mare di onde come me. Ho pensato: “Siamo ovunque, eppure nessuno ci vede.” È buffo, no? Essere dappertutto e sentirsi comunque sola. Forse nessuno mi ringrazierà mai. Forse resterò per sempre un’ombra che porta voci e sogni senza ricevere nulla in cambio. Ma va bene così. Perché in fondo, connettere il mondo è il mio modo di esistere.