Dettaglio Sfida sottomessa

Confessioni di un virus

Studente: Marta Bianco

Scuola: LICEO "VIRGILIO-REDI" | LICEO "VIRGILIO-REDI"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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27 marzo 2020 , Roma Caro diario oggi non piove, quindi sono felice. Sono felice perché incontrerò (anche se poche) persone a cui trasmettere la mia positività. Da più di due settimane la città sembra essersi cristallizzata. Vederla quasi deserta dovrebbe provocare inquietudine e tristezza, ma non potrei essere più lontano da queste sensazioni. D'altronde sono il responsabile di tale fenomeno. Per natura gli esseri umani mi temono, e io amo ciò che sono proprio per questo motivo. Sono pericoloso per la loro salute e per il loro genoma, perciò essere un retrovirus mi conferisce l’aspetto del cattivo. L’invisibilità mi facilita molto il lavoro, in quanto posso spostarmi da una parte all’altra senza preoccuparmi dello spazio circostante. Piacere io sono Coronavirus, ma per te, come tutta la popolazione mondiale, sono Covid-19. Di recente sono di queste parti, ma il mio paese natale è la Cina, città di Wuhan, e da pochi mesi sono in viaggio per il mondo. Quando devo scegliere chi infettare decido sempre di colpire le persone che non credono alla mia esistenza. Ne vedo uno e agisco. Un uomo sulla quarantina seduto su una panchina con il telefono in mano come se intorno a lui non ci fosse una pandemia mondiale. Quando ispira entro nel suo organismo e mi ci accampo. Dopo due giorni inizierà a tossire forte e ad avere problemi respiratori, poi la febbre. Quando capirò che ha imparato la lezione, abbandonerò il suo organismo e il mio lavoro sarà concluso.