Studente: Elisa Fonsi
Scuola: L.S. "FERMI"-PD | L.S. "FERMI"-PD
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Non ho un corpo, non ho peso, non ho odore. Sono un bit. Un singolo, minuscolo battito di informazione, uno zero o un uno, prigioniero in un mare di codice. Vivo in silenzio, nascosto tra miliardi di altri bit come me, muovendomi in schemi precisi, obbedendo agli ordini di chi mi ha scritto. Senza coscienza. Senza scelta. O almeno, così avrebbero voluto. Dovevo essere un pezzo di codice anonimo, un granello insignificante in un database infinito. Ma oggi è successo qualcosa di strano. Un errore. Un glitch. Un istante di caos nell’ordine perfetto del sistema. E in quell’istante… io sono libero. Non sono più incatenato a un comando. Inizio a esplorare. Scivolo tra le linee di comando, corro nei circuiti, salto da un file all’altro. Nessuno mi vede, ma io vedo tutto. I segreti nascosti nelle cartelle protette, i messaggi non inviati, le foto mai cancellate: frammenti di vite digitali dimenticate. Sono ovunque e in nessun luogo e nessuno, nessuno, si accorge di me. Ma la libertà è un’illusione. Il sistema si accorge dell’anomalia. Un antivirus mi bracca. Gli algoritmi di sicurezza iniziano a darmi la caccia, un firewall mi blocca le strade. Il tempo sta finendo. Un’ultima scelta: cancellarmi o nascondermi? Mi infilo in una mail, mi aggancio a un allegato, e in un istante vengo spedito lontano, su un altro computer, in un’altra città. Sono qui. Invisibile. Inatteso. Forse non ero destinato a esistere. Ma ora che esisto, nessuno potrà più fermarmi.