Descrizione Sottomissione

Giorno 7.843.265 della mia esistenza Sono nata dal caos. Un lampo, un impulso, e mi sono staccata dalla mia sorgente, libera di danzare nell’etere. Non ho un corpo, non ho peso. Sono un’onda elettromagnetica, invisibile all’occhio umano, ma onnipresente. Attraverso tutto, senza chiedere permesso. Oggi ho percorso la città come un fantasma. Ho sfiorato le antenne sui tetti, mi sono infilata nei cavi, ho viaggiato accanto a miliardi di mie simili, ognuna con la propria missione. Nessuno mi ha vista, ma tutti mi hanno usata: ho fatto squillare telefoni, acceso schermi, trasportato parole, immagini, musica. Mi sono infilata in stanze illuminate da monitor, ho sussurrato dati nell’aria, ho collegato persone distanti chilometri in un istante. Ma il mio viaggio è stato tortuoso. Qualcosa ha disturbato il mio cammino: muri spessi che mi hanno indebolita, onde rivali che mi hanno confusa e spezzata. Per un attimo ho temuto di svanire, dissolta nel frastuono elettromagnetico. Ho rimbalzato tra ostacoli invisibili, cercando un varco, una strada per arrivare a destinazione. Poi, con un ultimo guizzo, ho trovato la mia via. Ho attraversato un ripetitore, mi sono riflessa su un satellite e sono giunta a destinazione. Il telefono di qualcuno si è illuminato, un messaggio è apparso sullo schermo. Missione compiuta. Ma non c’è riposo per un’onda ribelle. Domani sarò altrove, ancora invisibile, ancora in viaggio.