Studente: Mattia Magli
Scuola: LICEO "GALILEO FERRARIS" | LICEO "GALILEO FERRARIS"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Oggi sono nato e morto, tutto in un battito di luce. Un misero trilionesimo di secondo: troppo breve per i vostri orologi, ma abbastanza per me, che abito il regno dell’infinitesimale. Sono un attosecondo, il più piccolo intervallo di tempo mai misurato, figlio della rivoluzione dei laser a impulsi ultracorti. Per secoli ero invisibile, un’astrazione matematica, finché qualche fisico testardo non ha deciso che anche l’impossibile andava catturato. Da allora, sono emerso dalla dimensione dell’invisibile per rivelare ciò che prima non si vedeva. Ora sono un faro nel buio subatomico. Grazie a me, Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier hanno ricevuto il Nobel per aver generato impulsi di luce così brevi da consentire di studiare la dinamica degli elettroni in atomi e molecole. Prima di me, il mondo quantistico era un film in stop-motion: ora è un video in ultra HD. Un tempo si pensava che nulla fosse più veloce della percezione umana. Eppure, eccomi qui. Sono il ritratto della fugacità, il respiro dell’universo che sfugge. Domani? Non esiste per me. Ma forse qualcuno mi userà per rispondere a domande di fisica fondamentale e mi introdurrà in altri campi, dall’industria dei semiconduttori alla medicina, alla chimica che, grazie a me, ha già aperto un nuovo campo di ricerca: l’attochimica. Forse, altrove, un mio gemello lampeggerà nel vuoto, chiedendosi: sono mai esistito davvero o ero solo un battito di luce? C’è qualcosa di poetico nell’essere irripetibile, non trovate?