Studente: greta falconieri
Scuola: LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO" | LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO"
Sfida: 2 | Filmare la Scienza
All’interno delle vetrate delle cattedrali, e di molte cattedrali intorno all’anno Mille, sono presenti, delle nanoparticelle. Le nanoparticelle sono delle particelle minuscole che misurano addirittura 70 nm, realizzate in oro e in argento. Queste nanoparticelle di oro e argento, così piccole, riescono a scomporre la luce bianca nelle sue diverse frequenze e, quindi, a modificare il colore che noi vediamo, a seconda della sorgente dell’illuminazione. Come avranno mai fatto i Romani a utilizzare queste nanoparticelle? Sicuramente, la spiegazione principale è che non l’abbiano fatto apposta, poiché non sapevano come utilizzare le nanoparticelle. È probabile che quelli che hanno realizzato le vetrate, abbiano utilizzato dei materiali, quindi il vetro contaminato da nanoparticelle di oro, e in maniera del tutto accidentale siano riusciti a creare una sorta di nanotecnologia.