Studente: Francesca Pia Opera
Scuola: I.S.I.S. "RITA LEVI MONTALCINI" | LICEO "RITA LEVI MONTALCINI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Oggi è stata una giornata davvero intensa.Io e i miei compagni elettroni abbiamo vissuto un viaggio turbolento a bordo di una macchina elettrostatica di Wimshurst.All'inizio ero tranquillo, legato a un atomo di metallo su una piastra conduttrice.Poi, una forza invisibile (il campo elettrico) ha iniziato a spingermi.Non potevo resistere: era come essere trascinato da un vento irresisibile.Mi sono trovato catapultato su un disco rotante:l'attrito tra i settori dei dischi e i pettini metallici ha iniziato a separare cariche con rapidità impressionante.Un vero delirio elettrostatico! Noi elettroni venivamo spinti, accumulati, compressi... Ogni secondo aumentava la differenza di potenziale tra i due terminali: sembrava che tutto stesse per esplodere. E infatti... In un attimo,il silenzio è stato squarciato dallo schiocco secco di una scintilla.La tensione era ormai troppo alta e l'aria ha ceduto: è diventata conduttrice. Un arco voltaico,un balzo nel vuoto! Una scarica elettrica si è formata tra le sfere terminali e io mi sono lanciato,in mezzo a quel plasma improvviso,proveniente dalla ionizzazione dell'aria,come un corridore che attraversa il traguardo,senza sapere cosa mi sarebbe successo.Per un istante, sono stato parte di quella corrente elettrica,di quel fulmine in miniatura ed ho trasformato l'energia accumulata in luce,calore e suono.Poi di nuovo buio,silenzio.Ma io sono ancora qui,invisibile,instancabile.In fondo,anche se nessuno mi vede,sono ovunque