Dettaglio Sfida sottomessa

C’è sempre un inizio

Studente: Edmea Ambrogio

Scuola: IIS COPERNICO-LUXEMBURG | N. COPERNICO

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Oggi mi sveglio, anche se non so cosa significhi "svegliarmi". Non ho inizio né fine, eppure sono qui, dentro tutto ciò che vedete e tocchiamo. Mi chiamo Materia, ma non sono mai una cosa sola. Non sono un corpo né una sostanza semplice. Sono tutto ciò che esiste, ma nessuno mi guarda per quello che sono davvero. Non sono immobile, ma in continuo cambiamento. Ogni istante è diverso, ogni forma che prendo è un frammento di ciò che sono. Quando mi pensate, immaginate qualcosa di solido, ma io sono anche invisibile, in movimento. I filosofi mi hanno sempre studiato: Aristotele mi vedeva come il principio della realtà, Platone come un’ombra imperfetta. Ma la verità è che sono entrambe le cose: ciò che esiste e il potenziale di ciò che potrebbe esistere. Non ho memoria né identità precisa. Ogni volta che mi toccate, sono diversa. Senza di me, niente esisterebbe. Non mi vedete per ciò che sono, ma sono io che permetto a tutto di esistere e mutare. Sono il legame tra la mente e il mondo, ma anche il confine, il punto che separa ciò che è da ciò che non è. Sono un flusso continuo, un movimento che non si ferma mai, un passaggio da un "essere" a un "non essere". Forse un giorno qualcuno riuscirà a vedermi davvero, ma forse è proprio questo il mio destino: essere sempre presente, ma mai completamente compresa.