Studente: Annaclaudia Deflorio
Scuola: I.I.S.S. "I. ALPI - E. MONTALE" | "ILARIA ALPI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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All’alba mi sono svegliato, ero solo un soffio leggero tra gli alberi, il mio respiro quasi impercettibile è penetrato tra le fessure delle finestre facendo rabbrividire chi si stringeva tra le coperte, ho accarezzato le foglie che sussurravano fra loro consapevoli che stavo arrivando. Pian piano ho preso forza e ho iniziato a correre tra le strade scompigliando i capelli, facendo danzare le tende dietro le finestre socchiuse. A mezzogiorno ero già brezza, ho sollevato polvere, ho strappato ombrelli dalle mani sorprese, ho urlato fra i vicoli scuotendo gli alberi fino a strapparne i rami più fragili, il mare si è agitato al mio passaggio, le onde si sono innalzate come giganti impazienti di schiantarsi sulla riva. Nel pomeriggio sono diventato impetuoso, ero una furia, ho fatto sbattere porte e persiane, ho ribaltato biciclette e sollevato vortici di foglie, i lampioni hanno tremato, ho spinto pesanti nuvole nel cielo, ho visto mani che stringevano i cappotti e passi affrettati per cercare riparo, in campagna ho fatto ondeggiare il grano come un fiume in piena. E ora mentre il sole cala, mi sto calmando, respiro piano, sussurro ai rami raccontando storie che solo gli alberi sanno comprendere. Rallento il mio passo, so che presto mi dissolverò nel silenzio della notte ma domani tornerò più forte o più lieve ma sempre io. Io sono il vento, nessuno mi vede ma tutti mi sentono, sono libero, sono ovunque, sono eterno . Il vento.