Studente: Emanuela Benedetta Tchuendem
Scuola: L.S. "FERMI"-PD | L.S. "FERMI"-PD
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, fluttuavo leggera nell’aria, libera e invisibile. Ma all’improvviso, una forza invisibile mi ha trascinata giù. Un vortice mi ha risucchiata con violenza.Cercavo di oppormi, ma era impossibile. Sono scivolata in un tunnel buio e umido, spinta da un vento inarrestabile. Mi ritrovai in un labirinto soffocante, stretta tra milioni di mie simili. Ogni respiro ci spingeva sempre più in basso, senza via di fuga. Poi lo vidi: un alveolo polmonare, la nostra ultima fermata. Sentii un’ombra incombere su di me. Qualcosa mi afferrò. «Sei mia!» ruggì una creatura rossa e tentacolare. Era l’Emoglobina. Mi avvinghiò con le sue braccia e mi trascinò nel fiume del sangue. Il viaggio fu un incubo. Onde impetuose mi sballottavano da ogni parte. Mi sentivo persa, intrappolata in una corsa senza fine. Poi, d’improvviso, il fiume si fermò. Le braccia che mi stringevano si sciolsero. Ero libera… o forse no. Qualcosa di enorme mi attirò dentro di sé. Una cellula. Le sue pareti si chiusero attorno a me. Un lampo di energia mi attraversò. E in quell’istante capii: non ero più io. Mi ero trasformata. Avevo dato vita. Fine di un viaggio che determina l’inizio di un altro.