Studente: Sara Dimilito
Scuola: LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI" | LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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18 marzo Caro diario, mi chiamo Eolo, e oggi ho viaggiato più lontano del solito. All’alba, ero tra le cime degli alberi, facendo tremare i rami addormentati. Ho sussurrato tra le foglie, svegliando il bosco al suono del mio passaggio. Poi mi sono lanciato giù fino al fiume, increspandone la superficie liscia come vetro. Ho spinto una barchetta di carta lasciata da un bambino, aiutandola a prendere il largo. A metà mattina, ero già in città. Mi sono insinuato tra le strade strette, tra le gambe dei passanti, tra le pagine dei giornali ai tavolini dei bar. Ho fatto rabbrividire una donna che sorseggiava il suo caffè, portando con me il profumo di pioggia. Ho sollevato la sciarpa di un uomo, facendogliela scivolare dalle spalle. Ho attraversato le finestre di un vecchio palazzo, facendo sbattere le tende, e qualcuno ha creduto fosse il fantasma di un ricordo. Nel pomeriggio, ho corso lungo la spiaggia, soffiando sulla sabbia, cancellando le impronte. Ho gonfiato le vele di una barca lontana, l’ho aiutata a scivolare sulle onde. Poi mi sono spinto oltre, oltre il mare, oltre le città, oltre i monti. La notte mi ha trovato tra le case addormentate. Sono entrato dalle finestre aperte, accarezzando le guance di chi sognava. Ho fatto cigolare vecchi infissi, sollevato un foglio da una scrivania, scompigliato i capelli di una bambina. Ora la città dorme, il bosco tace, il mare respira piano. Ma io sono ancora qui. Invisibile, impalpabile. Pronto a riprendere il mio viaggio.