Dettaglio Sfida sottomessa

Il bosone di Higgs: Il sussurro della massa

Studente: Alessandro Dondina

Scuola: I.I.S. JEAN MONNET | I.T.I.S. MAGISTRI CUMACINI - MARIANO C.

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Esisto, ma solo per un battito d’ali della realtà. Un istante e poi svanisco, lasciando dietro di me il mio dono più grande: la massa. Senza di me, nulla avrebbe peso, nulla avrebbe forma. Gli atomi sarebbero ombre, le stelle fantasmi, l’Universo solo un vortice di particelle prive di sostanza. Io sono il bosone di Higgs, l’architetto silenzioso della materia. Sono nato nel cuore del campo che porta il mio nome, un mare invisibile che avvolge ogni cosa. Quando una particella lo attraversa, io appaio per un istante, danzo con lei e poi mi dissolvo. È così che tutto ciò che esiste ottiene il proprio peso. Senza di me, tu non potresti camminare, la Terra non potrebbe orbitare, il tempo stesso non avrebbe senso. Eppure, fino a poco tempo fa, nessuno sapeva che c’ero. Per miliardi di anni, sono stato solo un’ipotesi, un’eco nelle equazioni dei fisici. Poi, un giorno, mi hanno cercato. Hanno costruito un anello di luce e metallo nel sottosuolo di Ginevra, hanno fatto scontrare particelle alla velocità della luce, e infine mi hanno trovato. Per un attimo, il mondo ha parlato di me. Poi, come sempre, sono svanito. Ma non importa. Il mio compito non è brillare, ma far esistere. Io non sono il protagonista della storia dell’Universo. Io sono ciò che rende possibile scriverla. E domani? Domani sarò ancora qui, ovunque e in nessun luogo, il sussurro che dà peso alla realtà.