Studente: Anna Ghezzi
Scuola: I.I.S. JEAN MONNET | I.T.I.S. MAGISTRI CUMACINI - MARIANO C.
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, mi chiamo Neurina e sono un neurone. Oggi voglio raccontarti la storia della mia migliore amica, Astra, un astrocita. All’inizio la nostra vita era così eccitante: io trasmettevo molte informazioni diverse e lei mi supportava sempre nei miei processi. Takeshi, il nostro umano, abitava in Giappone ed era un operatore del reattore nucleare di Fukushima. Il reattore era un luogo molto manutenuto e sicuro, ma, nonostante ciò, i suoi lavoratori erano spesso sottoposti a visite e controlli per prevenzione di possibili malattie professionali. L’11 marzo 2011, purtroppo, un terremoto di magnitudo 9.1 scatenò uno tsunami che danneggiò la centrale e molte radiazioni ionizzanti vennero rilasciate. Astra ed alcune delle sue compagne iniziarono a percepire che qualcosa non andava: il loro DNA si era danneggiato ed impazzite avevano dato vita ad un tumore. Dopo poco tempo, Takeshi iniziò a soffrire di frequenti cefalee, vomito ed apatia e i suoi controlli rivelarono la presenza delle cellule malate. Prima che il nostro organismo venisse sottoposto ad una terapia, decisi di parlare con Astra per confortarla e salutarla e lei mi fece fare una promessa: mi chiese di suggerire a Takeshi di lottare insieme ai comitati di cittadini per chiedere monitoraggi puntuali e precisi sullo stato della natura intorno alla centrale, in particolar modo della fauna ittica, e di sorvegliare le operazioni di bonifica e di contaminazione dell’area, in modo da tutelare e salvare molte persone.