Studente: Vittoria Tirloni
Scuola: "GUGLIELMO OBERDAN" | "GUGLIELMO OBERDAN"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Giorno 1: Nascita e primo incontro Esisto in ogni angolo dell'universo, pronto a influenzare tutto ciò che mi circonda senza che nessuno se ne accorga. Avvolgo tutto ciò che è fatto di particelle cariche. Mi trovo in un laboratorio, vicino a un piccolo magnete. La mia forza si sta già manifestando, ma ancora impercettibilmente. Osservo una piccola bussola, che si orienta verso nord, come se si sentisse la mia forza invisibile. La mia esistenza per ora è un'ipotesi. Giorno 2: Rivelazione Oggi qualcosa è cambiato. Un ragazzo, ha messo in atto una serie di fili metallici, collegando un motore a un magnete. Quando il magnete si è spostato, ho reagito. Un piccolo movimento, una variazione d'intensità, e il motore ha cominciato a girare, come se fosse animato da una forza che non poteva vedere. Ho sentito il suo stupore, come se la mia forza fosse finalmente stata riconosciuta. In quel momento, ho capito che la mia forza non è solo una questione di teoria, sono presente e continuo a muovere e a plasmare il mondo, ma sono invisibile finché non vengo percepito. La mia forza ha influenzato il motore e il ragazzo ha compreso che ciò che percepisce, è il frutto di leggi fisiche. Giorno 3: Riflessione finale Oggi ho riflettuto sul fatto che sono sempre stato qui con l'uomo e nei dispositivi che usa. Non sono un'entità lontana o misteriosa, ma una una forza che plasma ogni cosa. Lo scopo del mio viaggio è essere riconosciuto e compreso, invisibile ma sempre presente.