Dettaglio Sfida sottomessa

Mission impossible per un virus

Studente: Giulia Di Clemente

Scuola: I.I.S. "FILETICO" FERENTINO | MARTINO FILETICO

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Sono dieci minuti che aspetto. Aspetto sul palmo della mano di questo essere umano, sperando di trovare una via per entrare nel suo immenso, seppur cagionevole, corpo. Sono passati dieci minuti da quando ha appoggiato, anche se solo per un attimo, il suo palmo destro sul corrimano, scendendo frettolosamente per uscire dalla scuola dopo sei ore di lezione. Non vedeva l’ora di uscire; chi sa come sarà contento quando scoprirà che a causa mia dovrà rimanere a casa per un paio di giorni. Non sa però di cosa sono capace. Confido nel fatto di riuscire ad infettarlo prima che torni a casa e si lavi le mani, altrimenti questo sforzo sarebbe stato vano. Le mie speranze iniziano a spegnersi quando apre la porta di casa. Cavolo! I genitori devono averlo educato proprio bene da piccolo con la storia “lavati sempre le mani prima di toccarti la faccia!”; questo motto è il nemico numero uno per noi virus. Ci ho quasi rinunciato, quando il ragazzino entra nello sgabuzzino per riporre le scarpe e, dopo aver inalato una nuvola di polvere che si era alzata dopo aver aperto la scarpiera, finalmente si strofina il naso. È il mio momento! Più veloce di un fotone, attraverso quel lembo di pelle del polpastrello che mi separa dalla narice e ci salto dentro. Ce l’ho fatta, da questo momento ormai è tutta una discesa, letteralmente intendo. Con un respiro il ragazzo mi tira su per il setto nasale, per riscendere subito dopo nella faringe fino ai polmoni, il luogo ideale per iniziare moltiplicarsi.