Studente: Chiara di Gennaro
Scuola: LICEO SCIENTIFICO "VALDEMARO VECCHI" | LICEO SCIENTIFICO "VALDEMARO VECCHI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Mi presento: sono un fotone, un’onda elettromagnetica, una particella di luce. Non ho massa, non ho carica, eppure, senza di me, l’universo sarebbe buio. Esisto solo in movimento: se mi fermassi, cesserei di esistere. Il mio destino? Viaggiare alla velocità della luce e portare energia. Oggi la mia avventura è iniziata nel Sole. Un atomo di idrogeno si è fuso con un altro, liberando energia. Io sono nato da quella reazione, ma la mia fuga è stata lunga: ho impiegato millenni per attraversare la densa materia solare, finché, con uno slancio finale, sono stato espulso nello spazio. Ho attraversato il vuoto cosmico, sfiorando pianeti, fino a un piccolo mondo blu: la Terra. Qui, l’atmosfera mi ha disperso e rifratto, ma io ho resistito. Sono giunto al suolo e mi sono riflesso su una foglia. Un pigmento, la clorofilla, mi ha catturato, e allora ho capito il mio vero scopo. Non ero solo un viaggiatore senza meta. Grazie a me, la pianta ha avviato la fotosintesi, trasformando la mia energia in vita. Io, un minuscolo fotone, ho dato il mio contributo a qualcosa di più grande. Anche se la mia essenza si è dispersa, non sono scomparso davvero. Essere invisibile non significa essere inutile. A volte, sono proprio quelli che non si vedono a far funzionare il mondo. Forse, mentre leggi queste parole, un altro fotone sta colpendo i tuoi occhi, permettendoti di vedere. Sono ovunque, anche se non mi noti. E continuerò a viaggiare, perché è la mia natura.