Studente: Alessandro Ciacci
Scuola: OMNICOMPRENSIVO "MONTEFELTRO" | L.SCIENTIFICO/TECNICO ECON."MONTEFELTRO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Non so bene perché sto scrivendo. Sono un neutrino. Non so cosa significhi essere, ma so che sono nato oggi, o forse è già passata un’eternità. Il tempo, per uno come me, è solo un concetto degli altri. La mia storia inizia nel cuore di una stella. Una gigante rossa, massiccia, morente. Da tempo si trascinava verso il suo destino e oggi... è successo. L’ho sentito prima ancora che accadesse. Una tensione nel nucleo, una falla nella gravità, poi il collasso; e in quell’istante sono nato. Non so cosa significhi avere una casa, ma se ne avessi avuta una, sarebbe stata quella stella. Ora non c’è più. È esplosa in un fragore che ha squarciato lo spazio, lasciando dietro di sé il caos e la meraviglia. Forse un buco nero, forse una stella di neutroni, non posso saperlo. Non mi sono fermato a guardare. Io corro. Questo è tutto ciò che so fare. Non ho massa, o quasi, e nessun ostacolo mi trattiene. Viaggio alla velocità della luce, attraverso nubi di polvere interstellare come se non esistessero. Mi tuffo nei campi magnetici senza che possano sfiorarmi. Il vuoto non è silenzioso, non per me: lo spazio è pieno di radiazioni, particelle, onde che vibrano in un’armonia che nessuno ascolta. Io, però, ci danzo dentro. Chissà dove mi porterà questo viaggio. Forse attraverserò un pianeta abitato o forse, tra miliardi di chilometri, un atomo mi fermerà. Oppure no. Forse continuerò a viaggiare per sempre, come un pensiero mai detto. Ma ora non importa. Ora esisto, e volo. E questo basta.