Dettaglio Sfida sottomessa

Da pulce a pandemia: il diario di Yersinia pestis

Studente: camilla troni

Scuola: LICEO SCIENTIFICO "A.ROITI" | LICEO SCIENTIFICO "A.ROITI"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

Immagine Sottomissione

No image available

Video Sottomissione

No Video available

Descrizione Sottomissione

Mi chiamo Yersinia pestis, sono un batterio microscopico che vive negli organismi dei roditori e si sposta tramite le pulci. Non ho scopi elevati: il mio obiettivo è sopravvivere e diffondere la mia specie. Questo mi rende un problema per gli esseri umani, che mi considerano una minaccia. Nel XIV secolo, l’Europa era in continuo movimento, con mercati, commerci e grandi viaggi. Io vivevo nei roditori dei porti e quando una nave salpò, io mi trovavo lì, nascosto in una pulce. Un semplice morso al marinaio sbagliato fu l’inizio di tutto. Dopo quel primo contagio, iniziò la mia diffusione tra gli umani. Mi moltiplicavo rapidamente nei loro corpi, causando febbre, bubboni e morte. Gli esseri umani non sapevano come fermarmi. Medici e guaritori cercavano inutili rimedi, le città si spopolavano, le famiglie venivano distrutte e le superstizioni e le ipotesi del popolo incrementavano la paura. Mi chiamarono “Peste Nera”. Mi diffondevo rapidamente: bastava un contatto. Ovunque andassi, portavo caos. Alcuni sopravvivevano o evitavano il contagio isolandosi. Con il tempo, gli uomini iniziarono a trovare modi per limitarmi. Io, che all’inizio sembravo inarrestabile, cominciavo a perdere forza. Col passare degli anni, il miglioramento delle condizioni igieniche e i progressi medici e oggi, hanno portato gli umani a studiarmi nei laboratori come una lezione del passato. Ho lasciato un segno profondo nella storia dell’umanità e ora mi stanno sottovalutando ma sono sempre pronto a tornare.