Schrödinger, sono ancora vivo
di Martina De Salve , Sefora Stanca , Aurora Venneri
L’esperimento mentale del paradosso del gatto di Schrödinger prevede l’inserimento di un gatto, una macchina (che il gatto non potrà usare) e una piccola porzione di sostanza radioattiva che può decadere uccidendo il gatto. A causa della sostanza, le sorti del gatto possono essere solo 2: o la vita, o la morte, di conseguenza incerte, almeno finché non si apre la scatola.
Secondo la meccanica quantistica se c’è un 50% di probabilità che la sorgente decada… c’è un 50% di probabilità che il gatto sia morto ma, nello stesso tempo, il 50% che il gatto sia vivo, in una “sovrapposizione di stati”. Un gatto mezzo morto e mezzo vivo! Ma chi lo ha mai visto un gatto ZOMBIE?
Dobbiamo aprire la scatola e verificare come sta il gatto! Semplice, no? Ma allora, diceva Schrödinger, quello che accade è il collasso della funzione d’onda: da una sovrapposizione di stati (gatto morto e gatto vivo) quando si fa la misura (cioè si apre la scatola) la funzione d’onda collassa e vediamo il gatto in uno e soltanto uno dei due stati.
Ma un gatto non è mica un atomo! A tutt’oggi gli scienziati discutono sul problema del gatto di Schroedinger e sulla validità della meccanica quantistica anche per un sistema macroscopico, come certamente il gatto. Ci sono varie proposte, interpretazioni o teorie alternative, inclusa quella dei molti-mondi (un tipo di universi paralleli).
Ebbene, noi ci siamo chiesti: “e se il gatto reagisse alla sostanza come fece Bruce Banner con i raggi gamma?”; ed ecco che il famoso gatto si ribella allo scienziato, usando la stessa cosa che avrebbe dovuto ucciderlo. In questo caso l’incertezza relativa alle sorti del gatto non vi è, poiché il micio è vivo e pieno di rabbia nei confronti di Schrödinger.
Docenti: Vincenzo Carafa , Sara Luceri
Scuola: Liceo Quinto Ennio – Gallipoli – Lecce
In mostra nella tappa:
- Lecce 2022