Studente: Alessia Spina
Scuola: LICEO STATALE "ETTORE MAJORANA" | L.SC.E.MAJORANA-POZZUOLI-
Sfida: 4 | Critica con AI
L’immagine finale è visivamente potente e suggestiva: riesce a restituire l’idea di un’onda che si propaga in modo non convenzionale, deformando la griglia dello spaziotempo come un tessuto elastico attraversato da una forza invisibile. Dal punto di vista scientifico, l’opera coglie correttamente il concetto che le onde gravitazionali non trasportano materia, ma informazione e deformazione: il passaggio di una di esse altera leggermente le distanze nello spazio. È particolarmente efficace la resa della curvatura generata da masse enormi, come stelle di neutroni e buchi neri, attorno a cui si piega lo spazio stesso. Tuttavia, la rappresentazione visiva semplifica il comportamento reale dell’onda: nella realtà, la sua ampiezza è infinitesimale e impercettibile senza strumenti estremamente sensibili (come LIGO o Virgo). Inoltre, la scelta cromatica – sebbene artistica – attribuisce colori a un fenomeno che non emette luce, e quindi è, per sua natura, privo di colore. Questa licenza poetica, però, favorisce la comprensione visiva di un concetto estremamente astratto. L’immagine finale è un riuscito equilibrio tra rigore scientifico e libertà espressiva, dove l’invisibile prende forma per la nostra immaginazione.