Studente: Carlotta Bordon
Scuola: PRIMO LICEO ARTISTICO | PRIMO LICEO ARTISTICO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario oggi è un giorno che non dimenticherò mai. La mia esistenza, prima così tranquilla, ordinata, e quasi impercettibile al corpo a cui appartengo è stata sconvolta. Tutto è iniziato con un piccolo cambiamento. Non ricordo esattamente quando è accaduto, ma so che è avvenuto nel mio DNA. Forse è stato uno di quei danni casuali che ogni tanto si verificano. Un errore nel codice genetico, una lettera che non si è allineata correttamente e così, quella piccola anomalia ha preso piede. Avevo una sensazione nuova: una spinta ad applicarmi, sempre più velocemente, mentre continuavo a riprodurmi in modo incontrollato, ho cominciato a sentire una sorta di energia, come se avessi preso vita in un altro modo. Non ero più solo una cellula, ero diversa, speciale, forse anche pericolosa. E le altre cellule, quelle che mi stavano vicino, cominciavano a subire gli effetti di questa mia nuova natura. Si accorgevano di me, ma non avevano la forza per fermarmi. Più crescevo, più mi espandevo, non c'era spazio per l'autodistruzione. Ogni tentativo di fermarmi veniva ostacolato dalla mia stessa forza. Non c'era più un freno. Nel profondo, so che non sono una cellula "buona" in senso tradizionale. Non seguo più le regole della simbiosi, non tengo più conto degli altri. Sto diventando qualcosa di estraneo, qualcosa che non appartiene più al corpo che mi ha generata. Ma cosa sono diventata? Un tumore? Forse sì. Ma, per ora, mi sento invincibile.