Studente: Riccardo Casella
Scuola: LICEO "L. LANFRANCONI" | LICEO "L. LANFRANCONI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Oggi è stata una giornata come tante altre, un’altra giornata di esistenza invisibile. Mi chiamo atomo e sono minuscolo, invisibile all’occhio umano, ma la mia esistenza è tutt’altro che banale. Mi trovo nell’universo, sospeso in mezzo a molte altre particelle, ciascuna con una storia, ma che da nessuno può essere vista. Oggi ho attraversato un processo curioso. Sono stato incorporato in una molecola d’acqua, una delle tante che compongono questo pianeta. La sensazione di unirmi a qualcosa di più grande è strana, anche se so che nessuno se ne accorgerà mai. Ho viaggiato, attraversando una pianta, passando da una cellula all’altra. A volte, mi fermo a riflettere su quanto sia importante il mio ruolo, anche se nessuno può vedermi o toccarmi. Sono la base di tutto ciò che esiste, la sostanza stessa della materia, eppure non lascio tracce. La mia vita è fatta di legami, di attrazioni invisibili che tengono insieme ogni cosa. Quando mi unisco ad altri atomi, formiamo strutture complesse, ma il mio contributo resta invisibile. Sono al centro della chimica, al cuore di ogni reazione, ma per l’occhio umano sono solo una parte di un mondo che non può percepire. Oggi ho sentito l’energia di una reazione, il movimento che mi spinge a cambiare forma, a unirmi e separarmi. A volte, mi chiedo se qualcuno si accorgerà mai di me. Ma poi realizzo che non ho bisogno di essere visto per sapere che esisto.