Descrizione Sottomissione

"Genera l'immagine di un wormhole". L'AI risponde con una foto non del tutto sbagliata, la prospettiva da un solo lato del wormhole: usando i termini del paper di Kip Thorne (primo lavoro a parlare ufficialmente di wormholes), la prima "gola" dalla parte del nostro universo. "Correggi l'immagine rifacendoti ai dati analizzati anche da Kip Thorne nel suo paper "Wormholes in spacetime and their use for interstellar travel". Cioè rifacendosi ad un modello più didattico ed esplicativo. L'AI risponde con effettivamente entrambe le gole, ma convogliate in una sorta di flusso gravitazionale luminoso, un'immagine un po' romanzata. "Seguendo la definizione anche letterale di wormhole, considera l'universo come un foglio ripiegato, e il whormole come ponte di contatto tra le due facce del foglio". L'AI risponde con la foto qui allegata, la classica foto che troverete cercando wormhole su internet. Nulla da dire, è corretta. Prima di battezzarli wormholes, queste strane entità furono proprio chiamate Ponti di Einstein-Rosen, dei ponti che collegano con scorciatoie dei punti spaziotemporali altrimenti lontanissimi. La cosa bella di tutto questo è che non sappiamo se esistano; noi abbiamo solo equazioni, in particolare un oggetto chiamato metrica che ci traduce matematicamente una forma geometrica, visiva. Il distico per eccellenza nella scienza visibile-invisibile sta proprio qui, nel rapporto tra equazioni e ciò che realmente rappresentano, e nel nostro (a volte) cieco fidarci.