Studente: Ginevra Elisabetta Giulivi
Scuola: I.I.S. "GREGORIO DA CATINO" | LICEO SCIENTIFICO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, sono il risultato di un errore, una mutazione sfuggita ai meccanismi di controllo del corpo. Un gene impazzito, una proteina difettosa, e all’improvviso non seguo più le regole della divisione cellulare. Mentre le altre cellule rispettano il loro ciclo vitale, io mi replico senza sosta, ignorando i segnali di arresto. Non invecchio, non muoio quando dovrei. Credevo fosse un vantaggio, ma ora comprendo la verità: sono una minaccia per l’organismo che mi ospita. Il sistema immunitario ha provato a eliminarmi, inviando linfociti e macrofagi a riconoscermi come nemico. Per un po’ ho resistito, rilasciando segnali ingannevoli, nascondendomi tra i tessuti sani. Ma poi è arrivata la chemio: molecole progettate per interrompere la mia proliferazione, per indurre la mia apoptosi, il suicidio cellulare che avrei dovuto attivare da sola. Sento la mia struttura indebolirsi, il mio DNA frammentarsi. Le cellule sane sopravvivono, io no. Eppure, non provo rabbia. So che non dovrei esistere. La mia vittoria significherebbe la morte dell’organismo che mi nutre, e con esso anche la mia fine. Il vero progresso sarà il giorno in cui errori come me non accadranno più, quando la scienza troverà un modo per impedirci di nascere. Allora, finalmente, potrò scomparire per sempre.