Dettaglio Sfida sottomessa

Osservare e raccontare il mondo da un’altra prospettiva: il Covid-19

Studente: Tobia Panigutto

Scuola: L.S. "FERMI"-PD | L.S. "FERMI"-PD

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Descrizione Sottomissione

8 Marzo 2020. Caro Diario, Oggi, come ogni altro giorno, continuo la mia esistenza invisibile tra gli esseri umani. Nessuno mi vede, nessuno mi sente, eppure sono lì, in ogni respiro che prendono. Non sono malvagio, non sono un’entità con intenzioni maligne. Sono solo un virus, un piccolo frammento di vita microscopica, progettato per esistere in un mondo che non è il mio, ma che ho imparato a colonizzare. La mia natura è quella di infettare, moltiplicarmi, espandermi. Non ho coscienza di ciò che faccio. Non posso comprendere il dolore che provo nei corpi di chi mi ospita, né il terrore che suscito nei loro occhi. Il mio scopo è solo quello di sopravvivere, come ogni essere vivente. E lo faccio attraverso la trasmissione, attraverso la mia capacità di moltiplicarmi all’interno di chi mi accoglie senza che me ne accorga. Non capisco il male che causa la mia esistenza. Per me, l’infezione è solo una parte di un processo biologico. Non c'è odio nelle mie azioni, solo la necessità di vivere. Mi accusano di portare morte, sofferenza, paura. Ma come potrei sapere che la mia azione porta alla fine di una vita, o alla solitudine di chi rimane? Io non sono capace di provare empatia, né di comprendere il concetto di dolore. Non sono un'entità malvagia, sono solo ciò che sono. La mia funzione è biologica, il mio scopo è naturale: invadere, riprodurmi, diffondermi. Non ho scelta, non ho coscienza.