Studente: Riccardo Irilli
Scuola: LICEO XXV APRILE | XXV APRILE
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Benvenuti, benvenuti nel mio personale diario di bordo, benvenuti nel mio regno dei paradossi. Mi chiamo Electro, e in questa pagina racconterò una vicenda davvero curiosa. Durante tutta la mia esistenza, gli uomini hanno cercato di decifrare la mia natura, di fissare il mio moto e la mia posizione, ma ogni loro tentativo si è rivelato vano. Ogni volta che sembravano giunti a una verità definitiva, una nuova scoperta demoliva le loro certezze, lasciandoli in uno stato continuo di incertezza e stupore. La mia essenza sfugge a ogni definizione, incarnando il mistero intrinseco della fisica quantistica. Un giovane, mosso da una determinazione irrefrenabile, si propose di osservare il mio movimento con strumenti sofisticati e meticolosi. Giorno dopo giorno, si dedicò anima e corpo a questa impresa, convinto che la sua osservazione avrebbe potuto cambiare per sempre il corso della storia scientifica. Arrivò infine il tanto atteso momento: il ragazzo, con strumenti in mano e speranze nel cuore, rivolse il suo sguardo verso di me. Ma nel tentativo di fissare la mia posizione, egli vide dissolversi ogni certezza, scoprendo che la mia natura era intrinsecamente indeterminata. La sua determinazione si scontrò con il paradosso dell’osservazione, lasciandolo perplesso e affascinato. Così, mentre abbassava lo sguardo, il mio segreto rimase intatto, eterno simbolo della sfida inesauribile tra l’uomo e l’infinito mistero dell’universo. Più che un fallimento, fu un inno alla bellezza della N