Dettaglio Sfida sottomessa

Guida oceanica per polimeri autostoppisti

Studente: Giorgia Pesare

Scuola: LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI" | LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Che giornata! Io ero lì, che galleggiavo tranquillamente tra le acque, godendomi il panorama, quando BAM! Una corrente impazzita mi ha presa e trascinata via come un taxi fuori controllo. Un momento prima sei una bottiglia di plastica rispettabile, l’attimo dopo una turista squattrinata colpita dalla iella. Le onde mi hanno sbattuta di qua e di là, e a ogni colpo pensavo: “Ecco, ci siamo. Finirò spiaggiata come un sacchetto di patatine abbandonato.” E poi il vero colpo di scena: una balena mi ha aspirata con la sua enorme bocca! Dentro di lei pensavo: “Non oggi razza di cetaceo, sono fatta per viaggiare, non per diventare parte del tuo sistema digestivo!” Per fortuna, parlo il balenese e sono stata rispedita fuori umida ma tutta intera, si fa per dire. Tornata alla superficie, ho cercato di rilassarmi, e prendere il sole ma invece ho dovuto subire le occhiatacce di alcuni batteri marini, che mi accusavano di rovinare il loro ecosistema. Cose da pazzi, non è colpa mia se ho tutti i polimeri al posto giusto! Nel mentre, mi sono liberata da un metallo pesante che stava diventando un po’ troppo invadente. Relazione tossica? Decisamente. E ora sono qui, fluttuando e sperando che la prossima corrente mi porti in un posto meno movimentato. Rimarrò in questo mondo ancora per molto tempo, vorrei evitare di finire nella pancia di una tartaruga, o peggio in un picnic umano. Sai, spero però in qualcosa di più: una seconda chance, magari, per lasciare il mare e trovare un nuovo destino.