Studente: Lucrezia Antonucci
Scuola: LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI" | LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, oggi qualcosa mi ha fatto provare un’inconsueta leggerezza dell’essere. Ero in attesa, pronta a modulare quell’onda eccitatoria che mi caratterizza. Poi, improvvisamente, sono confusa, irrazionale, scattante. Un segnale. Un comando imperterrito. È risaputo che la mia esistenza si basa sull’ accensione di reazioni divampanti le quali rendono il corpo capace di raggirare la monotonia dell’esistenza. Questa volta c’è qualcosa di strano nell’aria. La incontro nelle sinapsi, dove le informazioni sembrano non avere più prestanza e razionalità. È una sostanza sconosciuta. Lenta e impavida la sento insinuarsi. Modifica il flusso degli impulsi, gioca con la percezione. Mi guarda. La sua voce è un sussurro viscido e attrattivo che si infila ovunque. Lavoro con la paura, con la fuga, con l’ordine che causa il mio disordine. Lei invece risponde con un’intensità fuori scala: distruttiva. Non ho resistito. Trasformazione. Dimensione utopistica. Delusione egoista dentro di me. Il tempo si dilata fluttuante. Corro. È come se fosse ovunque e in nessun luogo. Il reale si è spezzato in frammenti, le immagini si sovrappongono, il pericolo e l’estasi diventano la stessa cosa. Caos. Io sono potenza pura, ma lei è alienante. Un piccolo flusso nascosto e coscienzioso mi libera dalle sue intenzioni lungimiranti e spietate. Sono ancora adrenalina, ma ecco come piccole variazioni nelle condizioni iniziali possono produrre grandi variazioni nel comportamento di un sistema.