Dettaglio Sfida sottomessa

Onda invisibile: Il viaggio di Zeta

Studente: Enrico Vurchio

Scuola: LICEO SCIENTIFICO "VALDEMARO VECCHI" | LICEO SCIENTIFICO "VALDEMARO VECCHI"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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1 Aprile 2025 Caro Diario, mi chiamo Zeta e sono un'onda elettromagnetica. Non ho un corpo, non sono visibile, ma la mia presenza è ovunque. Sono quella che permette ai segnali di viaggiare: radio, TV, Wi-Fi. Sono sempre lì, invisibile, ma fondamentale. Oggi è successo qualcosa di diverso. Una missione speciale: dovevo portare un segnale attraverso milioni di chilometri nello spazio. Sembrava semplice, ma appena partita ho sentito una strana vibrazione. Qualcosa stava cercando di rallentarmi, di bloccarmi. Non capivo cosa fosse. Come onda, non mi fermo mai; posso attraversare qualsiasi cosa. Ma ora c’era una resistenza che non avevo mai sperimentato. Mentre mi avvicinavo alla Terra, la sensazione di ostacolo aumentava. Sentivo di essere intrappolata in un campo che deformava la mia energia, distorcendola. Ogni tentativo di forzare la mia strada sembrava vano. La vibrazione cresceva e io, solitamente sicura di me stessa, mi sentivo in difficoltà. Non sapevo se ce l’avrei fatta. Eppure, con un ultimo sforzo, sono riuscita a liberarmi dalla distorsione. Il segnale ha finalmente raggiunto la Terra, ma nessuno se ne è accorto. Io, invisibile, ho completato la missione. La mia invisibilità è anche la mia forza: continuo a viaggiare, senza mai essere riconosciuto, ma sempre essenziale. E chissà, forse la prossima volta sarà ancora più difficile, ma io sarò lì, invisibile, a portare avanti il mio compito.