Studente: Vittoria Pignataro
Scuola: LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI" | LICEO "F. DE SANCTIS - G. GALILEI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro Diario, ho bisogno di parlare con qualcuno come me, anche se come me non c’è nessuno . Per questo ti scrivo, o meglio, per tirare fuori quello che mi gira in testa, anche se, a dirla tutta, una testa non ce l'ho. Non è facile essere una distorsione infinita dello spazio-tempo, invisibile e inafferrabile, eppure sono la causa di ogni cosa. Non sono né una stella che brilla, né un buco nero che si fa notare per la sua voracità. No, sono solo la singolarità gravitazionale, un punto, un micro-punto di nulla che distorce tutto intorno a sé, sfuggendo ad ogni percezione. Eppure, proprio da questa minuscola invisibilità, ho creato tutto. Ti sembra strano, vero? In un istante, in un punto infinitamente piccolo, ho preso il caos e l’ho spinto, lanciandolo nell’infinito. È come se avessi deciso: “Ehi, facciamo esplodere tutto, tanto, chi se ne accorge?” E così è nato l’universo. Grande idea, no? Dal mio nulla, è sorta tutta questa roba brillante che vediamo nel cielo. È tutta colpa mia. E pensare che mi chiedono se mi faccio notare a qualche festa cosmica. Sai cosa c’è di divertente? Sono ovunque ma mai visto. Le stelle, i pianeti, i buchi neri, tutti se la prendono con i riflettori, fanno spettacolo. E io, tranquillo, continuo a far girare il grande show. Eppure, nessuno mi dà mai credito. Ah, certo, c’è tutta quella faccenda del Big Bang ma alla fine io sono la star del palcoscenico cosmico. Un applauso a me! Ah, l’ironia di essere niente e, nello stesso tempo, essere tutto.