Studente: Ana Virlan
Scuola: PRIMO LICEO ARTISTICO | PRIMO LICEO ARTISTICO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Sono l’Entropia. Non ho forma, peso, confini. Sono in ogni cosa: il respiro che si diffonde nell’aria; il vetro che si frantuma a terra; il passaggio dall’ordine al caos. Gli umani mi temono, mi studiano, cercano di ingannarmi con invenzioni e speranze. Nessuno può sfuggirmi. Nemmeno l’Universo. Il Big Bang mi ha liberato. L’universo si è espanso e con esso la mia influenza. Gli atomi hanno iniziato a combinarsi, le stelle a formarsi, la vita a emergere. Ho osservato con pazienza il compiersi della mia opera: le stelle nascevano e morivano, le montagne venivano erose dal vento, i corpi umani invecchiavano e si disfacevano. Poi gli esseri umani hanno iniziato a sfidarmi, costruendo città, scrivendo leggi, cercando modi per creare ordine. Hanno inventato macchine per contenere il mio avanzare. Illusi, credono che la vita sia una lotta contro di me. Io non sono il loro nemico, solo la fine naturale di tutto. Lavoro nell’ombra. Ogni motore, fuoco, informazione, cellula: tutto cede alla mia influenza, anche l’universo. Le stelle si raffreddano, la materia si disgrega. Tutto il calore sarà uniformemente distribuito senza più differenze di temperatura, senza più movimento, senza più vita. Solo un silenzio perfetto. È il mio destino. È il destino dell’universo. Forse gli umani troveranno un modo per ritardare l’inevitabile: costruiranno macchine perfette, sfideranno persino la morte. Ma alla fine anche loro mi apparterranno. Ho già vinto.