Dettaglio Sfida sottomessa

Un giorno da ospite di un corpo

Studente: Giuseppe Scotto

Scuola: LICEO STATALE "ETTORE MAJORANA" | L.SC.E.MAJORANA-POZZUOLI-

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Oggi è stata una giornata intensa. Stamattina ero su una maniglia di una porta, in attesa. Sono un virus, minuscolo e invisibile, ma capace di viaggiare ovunque senza che nessuno se ne accorga. Poi è arrivata una mano calda, perfetta. Mi sono attaccato alla pelle, ho aspettato paziente, e poco dopo un gesto distratto mi ha portato dritto a destinazione: il viso. Da lì, è stato facile entrare. Ora mi trovo nelle vie respiratorie di un nuovo ospite. Qui è caldo, umido, il posto perfetto per iniziare il mio lavoro. Mi sono aggrappato a una cellula e ho iniziato a moltiplicarmi. Prima uno, poi dieci, poi cento. Nel giro di qualche ora, eravamo migliaia. L’ospite non se n’è ancora accorto, ma presto inizierà a sentirsi stanco, forse a tossire. È così che io, un semplice virus, riesco a diffondermi senza sosta. Più tardi, è uscito di casa e ha incontrato altre persone. Una stretta di mano, un colpo di tosse nell’aria, ed eccoci di nuovo in viaggio. Alcuni di noi si sono posati su un tavolo, altri su una bottiglia d’acqua. Io ho trovato una nuova casa su un’altra persona. Domani ricomincerà tutto da capo. Sempre invisibile, sempre in movimento.