Dettaglio Sfida sottomessa

Dall’intestino alla centrifuga: come sopravvivere ad un virus

Studente: Manuel Baldacci

Scuola: OMNICOMPRENSIVO "MONTEFELTRO" | L.SCIENTIFICO/TECNICO ECON."MONTEFELTRO"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro diario, Mi chiamo Escherichia coli, o almeno così mi chiamano gli scienziati, dal nome del mio scopritore Theodor Escherich, e sono un batterio Gram-negativo. Mi ritengo importante in quanto sono usato come modello dei batteri e appartengo al gruppo degli enterobatteri, infatti vivo nell’intestino degli animali a sangue caldo, incluso quello dell’uomo. Oggi, in laboratorio, ho sentito due biologi, Alfred Hershey e Martha Chase, parlare di un esperimento che avrebbe dovuto confermare il fatto che il DNA può passare da una cellula all’altra. Come cavia hanno scelto tutti i batteri della mia stessa specie, io incluso. All’inizio ero davvero entusiasta, ma non sapevo cosa mi aspettava: improvvisamente ho visto un fago, che si chiamava T2 e dall’aspetto terrificante, avvicinarsi a me. Ero impaurito e questo mio sentimento aumentava man mano che avanzava; poi si è attaccato, infettandomi con il suo DNA. In seguito siamo stati spostati in un frullatore, nel quale fortunatamente mi sono separato da quel mostro. Infine, con un ulteriore trasferimento mi sono ritrovato in una centrifuga: qui sono svenuto a causa del forte moto e mi sono risvegliato sul fondo della provetta. E’ stata un'esperienza davvero traumatizzante che spero assolutamente di non ripetere (preferisco sicuramente starmene nell'intestino di qualche mammifero), ma allo stesso tempo sono contento di non essere andato incontro a lisi, liberando nuovi fagi, come è successo a diversi miei compagni!