Studente: Caterina Nolè
Scuola: L.C. "Q. ORAZIO FLACCO" POTENZA | L.C. "Q. ORAZIO FLACCO" POTENZA
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Giorno 17 Il vento mi ha trasportato lontano, sospeso nell’aria come un marinaio alla deriva. Ero nato tra le gocce di uno starnuto, gettato nel mondo senza certezze, senza una terra promessa. Ma io lo so: la mia Itaca esiste. È calda, accogliente, una cellula perfetta da conquistare. Dopo giorni di vagabondaggio, l’oceano dell’incertezza mi ha portato vicino a un’isola sconosciuta—un nuovo ospite. Mi sono posato sulla sua mano, ignaro del pericolo. Le sue difese, come giganti spietati, hanno tentato di schiacciarmi con un getto di acqua e sapone. Ho perso molti compagni in quel naufragio, ma io sono sopravvissuto. Poi, il mio viaggio è continuato attraverso un respiro distratto. Sono entrato nelle vie oscure del suo corpo, un labirinto di arterie e passaggi tortuosi. I primi nemici mi hanno atteso nell’ombra: i macrofagi, giganti affamati pronti a divorarmi. Ho finto di essere inoffensivo, scivolando tra le pieghe delle cellule, eludendo la sorveglianza. Ora sono qui, davanti alla porta della mia Itaca: una cellula perfetta. La mia chiave è un recettore sulla sua superficie, un canto di sirena che mi chiama. Se riuscirò a entrare, potrò finalmente riposare, moltiplicarmi, lasciare che il mio nome si diffonda nel vento. Il viaggio è stato lungo, ma il mio destino è segnato. Domani sarà il giorno della conquista. Per la gloria dei virus, per la sopravvivenza dell’invisibile.