Dettaglio Sfida sottomessa

Il diario dell'inafferabile

Studente: Ari Metz Sokolowicz

Scuola: VIRGILIO | VIRGILIO

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Sono dovunque. Ovunque, ma in nessun posto, scorro, soffio, scivolo, senza mai potermi fermare a vedere che aspetto ho, com'è la mia forma, fatico persino a distinguere la mia consistenza. Le mie giornate sono infinite: è un lungo continuo dove distinguere spazi separati è difficilissimo, oppure troppo dispendioso, o forse sono solo stanco...non lo so. Oggi però tengo tutto sotto controllo: al sorgere del sole mi sono annidato sotto al telone di un camion divertendomi a far cozzare scatole contro la parete in lamiera, poi ho esplorato le alte cime di alberi liberandoli dalla prima rugiada mattutina. I bambini che andavano a scuola mi hanno accolto con meraviglia, i ragazzi si sono riparati, coperti i capelli o hanno manifestato indifferenza, sepolti nei loro cellulari.  La macchia di caffè che per colpa mia è finita sulla bianchissima camicia di un impiegato in pausa pranzo, mi ha strappato un sorriso. Il mio soffio leggero ha accompagnato le grida delle madri che chiamavano i bambini a cena mentre la luce si faceva vermiglia. Al calare delle ombre, mi sono avventurato nella camera aperta di un bambino e ho sentito i suoi sussulti di paura mentre facevo danzare le tende. Mi sento svuotato e da tempo immemore non riposo: è il momento.   Ripenso a quello che ho sentito volando accanto ad una macchina con il volume sparato: “Soffia vento soffia, non c'è niente che non puoi cambiare”. Bob Dylan, il mio cantante preferito, e forse... be forse posso davvero cambiare qualcosa.