Studente: Simona Dibenedetto
Scuola: LICEO "CARLO CAFIERO" | LICEO "CARLO CAFIERO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Oggi è stato un giorno come tanti, un viaggio nell'infinito spazio-tempo, a una velocità che nemmeno la luce riesce a eguagliare. Mi chiamo neutrino, e vivo nel silenzio profondo dell'universo, invisibile agli occhi degli esseri umani, ma non per questo meno presente. La mia esistenza è una continua traversata, senza inizio né fine, un passaggio attraverso la materia senza lasciare traccia. Mi sposto in un batter d'occhio, o meglio, in un battito di millesimo di millesimo di secondo. Non c'è niente che mi ostacoli. A volte attraversare una stella, altre volte penetrare nel cuore della Terra. Non faccio rumore, non lascio impronte, non sono altro che un semplice puntino nel grande caos cosmico. Ma io esisto. So di essere lì, anche se nessuno può vedermi. Oggi, per esempio, sono passato attraverso un mucchio di materia che mai avrei pensato di sfiorare: un esperimento scientifico, in un laboratorio nascosto sotto terra. Lì, la gente stava cercando di catturarmi, di rivelare la mia presenza. Ma io? Io ero troppo veloce. Forse ne ho sfiorato qualcuno, magari sono riuscito a far vibrare le particelle intorno a me, ma nessuno mi ha visto. Nessuno sa della mia esistenza, se non per il minimo cambiamento che lascio dietro di me. Mi sento come un messaggero che nessuno legge, un sussurro che nessuno ascolta. Ma il mio viaggio non finisce mai. Per quanto piccolo e invisibile, continuo a muovermi, attraversando il tempo e lo spazio, facendo parte di un qualcosa