Studente: Pietro Voto
Scuola: PRIMO LICEO ARTISTICO | PRIMO LICEO ARTISTICO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Ero solo, ma mai solitario. Un piccolo nucleo, circondato da un turbine di elettroni che danzavano intorno a me con una precisione perfetta, come se fossero in un ballo segreto. Ogni movimento era calcolato, ogni orbita una promessa di equilibrio. Nella mia essenza c’era l’intero universo, nascosto in una infinitesima goccia di caos ordinato. Ero un atomo, ma non un semplice atomo: ero il fondamento di tutto ciò che esiste. Ogni giorno era uguale, o almeno così sembrava. Le particelle che mi componevano vibravano a un ritmo che nessun occhio avrebbe mai potuto percepire. Eppure sapevo che il mio destino non sarebbe stato eterno. Un'ombra, un'idea che non riuscivo a scacciare, mi seguitava. Un giorno, qualcosa avrebbe rotto l'equilibrio. Qualcosa di imprevisto, forse un incontro con una forza troppo potente, avrebbe scatenato un cambiamento. Non sapevo cosa fosse, ma lo sentivo nel profondo del mio nucleo. Mi interrogavo sul mio scopo, sul motivo di tanta perfezione, di tanta fragilità. Sapevo che ero il punto di partenza, ma anche quello di arrivo. Ogni atomo come me si allineava per formare mondi, universi interi, eppure nulla sarebbe stato mai più come prima, se quel momento fosse arrivato. La scissione. Non avevo paura, ma una curiosità misteriosa mi consumava. Poi accadde. Il mondo che conoscevo tremò. Una forza invisibile si avvicinò, con una potenza che nemmeno io, nel mio intimo equilibrio, potevo immaginare. Ero pronto, ma non lo sapevo ancora. Il mio cuore si spezzò.