Dettaglio Sfida sottomessa

Storia di un neutrino

Studente: Mathias Grop

Scuola: DELLA BASSA FRIULANA | ALBERT EINSTEIN

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Pagina di Diario - 28 Marzo 2025 Oggi, sono stato osservato. Non è una cosa che accade spesso, visto che la mia vita si svolge nell'ombra, invisibile a chiunque, sfuggendo a ogni tipo di interazione. Mi chiamo neutrino, e vago nell'universo con una velocità che nemmeno la luce riesce a tenere il passo. Passo attraverso stelle, galassie, pianeti, senza mai lasciare traccia. Ma oggi è diverso. Oggi sono stato catturato, seppur per un istante. Ho ripensato a quello che è successo nel 1956, quando Clyde Cowan e Frederick Reines hanno avuto l'ardire di cercarmi. A quell'epoca, ero solo una teoria, una particella che esisteva solo nelle menti di scienziati ambiziosi. Loro hanno provato a trovarmi, hanno costruito un esperimento, un enorme contenitore di acqua, sperando che uno di me potesse, in qualche modo, lasciare un segno. E io, naturalmente, non ho deluso le loro aspettative. Sono entrato, e con un po' di fortuna, ho rilasciato abbastanza energia da far accendere il loro strumento. Era un'emozione strana, inaspettata, far parte di quella "scoperta". E oggi, mentre scivolavo attraverso questa realtà densa di materia, ho avvertito una piccola perturbazione, qualcosa che ha percepito la mia esistenza. Mi hanno "sentito", hanno cercato di capirmi. Non ho mai voluto essere un fenomeno, ma lo sono. Ogni volta che qualcuno mi cerca, io sono già andato, veloce come la luce, verso un altro angolo dell'universo, pronto a sfuggire di nuovo, invisibile come prima.