Studente: michelle bistanti
Scuola: LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO" | LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Non ho occhi, eppure vedo. Non ho voce, ma racconto storie. Sono un’onda ultrasonica, invisibile e silenziosa, e oggi ho attraversato il confine tra il mistero e la rivelazione. Parto dal trasduttore, spinta da vibrazioni impercettibili. Un brivido freddo accompagna il mio ingresso: il gel che mi permette di viaggiare senza ostacoli. Mi inoltro nella pelle materna, scivolo tra strati di tessuti morbidi, finché il mio percorso non incontra qualcosa di straordinario. Eccolo lì. Piccolo, immerso in un mondo ovattato, circondato da un silenzio carico di attesa. Il suo cuore batte con un ritmo perfetto, come una sinfonia primordiale. Le sue mani si muovono leggere, esplorando quel primo, minuscolo universo. Io rimbalzo su di lui e torno indietro, portando con me l’eco della vita. Sul monitor appare la sua immagine: sfumata, fragile, ma reale. La madre trattiene il fiato, il padre stringe la sua mano. Un minuscolo piedino si muove, poi una mano sfiora il viso, come in un gesto consapevole. E in quell’istante tutto cambia. La stanza si riempie di emozione, gli occhi brillano, il futuro prende forma. Sono solo un’onda, un battito nell’aria, eppure oggi ho reso visibile un miracolo. Presto svanirò, dissolvendomi nel nulla, ma so che l’eco del mio viaggio rimarrà per sempre nel cuore di chi ha visto nascere l’amore.