Studente: Cesare Redolfi
Scuola: L.S. "FERMI"-PD | L.S. "FERMI"-PD
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, oggi è stato un giorno come tanti, ma ogni istante per me è un’avventura. Sono un neutrino, invisibile all’occhio umano, e la mia esistenza è una corsa solitaria nello spazio-tempo. Non mi vedono, non mi sentono, ma io sono qui. Viaggio a velocità incredibile, spesso attraverso il cuore delle stelle, l'interno dei pianeti. È strano, ma anche affascinante: non lascio tracce, non interagisco con la materia, ma comunque esisto. Oggi, come sempre, sono partito da una supernova lontanissima, un’esplosione cosmica che ha scagliato milioni di neutrini nel buio dell’universo. Io e i miei compagni siamo stati catapultati verso la Terra. L’ho attraversata senza che nessuno se ne accorgesse, senza alterare niente. Come sai non sono mai stato una presenza fisica molto appariscente. È come essere invisibile in un mondo che continua a scorrere senza fermarsi mai. A volte mi chiedo cosa penserebbero se riuscissero a percepirmi. Mi hanno dato il nome di neutrino, ma non sono altro che un frammento di energia che viaggia nel silenzio. Non ho forma, non ho odore, non ho colore. Sono solo movimento, un'onda che attraversa l'universo. Eppure, ogni piccolo neutrino come me porta con sé storie lontane, provenienti da stelle morte o da galassie sconosciute. Ma non voglio fermarmi a pensare troppo. Il mio viaggio è senza fine, invisibile e impercettibile. E forse, chissà, un giorno qualcuno scoprirà la mia esistenza. Ma per ora, vado avanti. Un altro giorno, un altro viaggio.