Studente: Ruggiero Figliolia
Scuola: LICEO "CARLO CAFIERO" | LICEO "CARLO CAFIERO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Il mio nome è Pho e sono un fotone, nato circa 100.000 anni fa nel cuore incandescente del Sole. Qui, la temperatura supera i 15 milioni di gradi, e gli atomi di idrogeno si fondono in elio, rilasciando un’energia immensa. Io sono parte di quella energia, anzi, la incarno. Tuttavia, il mio viaggio verso l’esterno è tutt’altro che immediato. Intrappolato nelle viscere del Sole, mi muovo nel buio più profondo, rimbalzando senza sosta tra gli atomi in un percorso caotico e imprevedibile. Ogni volta che colpisco un elettrone, vengo assorbito e poi riemesso in una direzione casuale. Così, per migliaia di anni, avanzo lentamente, come una pallina impazzita in un flipper cosmico infinito. Dopo un’odissea senza tempo, raggiungo la fotosfera, la superficie visibile del Sole. È il momento della mia libertà. 300.000 chilometri al secondo. In 8 minuti e 20 secondi attraverso i 150 milioni di chilometri che mi separano dalla Terra. Il mio corpo entra nell’atmosfera terrestre. Venendo risucchiato dall’atmosfera, mi disperdo, piego e curveo leggermente alle sue densità. Alcuni miei fratelli si torcono dentro le nuvole, altri vengono riflessi nel blu del cielo. Ma io, continuo la mia corsa verso un destino inaspettato: l’occhio di un uomo. Appena colpisco la retina, smetto di esistere come fotone. Mi trasformo in un impulso nervoso, un segnale che viaggia fino al cervello . Il mio viaggio è terminato, ma il mio ricordo resterà per sempre.