Dettaglio Sfida sottomessa

IL DNA: L’ARCHITETTO SILENZIOSO DELLA VITA 28 FEBBRAIO 1953

Studente: Joseph Scotti

Scuola: - | LICEO SCIENTIFICO "DON BOSCO"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Descrizione Sottomissione

Erano anni che aspettavo questo momento, ma non avevo mai immaginato che sarebbe stato così… umano. Dopo 62 ore sotto i raggi X, percepivo la stanchezza. Sentivo il fruscio delle mani della dottoressa Franklin e del suo studente Goslin che mi maneggiavano con cura. L’aria era carica di attesa. Io, sempre invisibile, ora mi mostravo ai loro occhi increduli, pronto a rivelare il mio segreto. “Sì, sono io,” pensai. “Volevate scoprire il mio mistero, vero?” Nella foto 51, avevo preso vita. Le mie basi azotate – adenina, timina, citosina e guanina – si accoppiavano con precisione perfetta, legandosi come mani di un amante. La mia spina dorsale, fatta di desossiribosio e fosfato, sorreggeva la danza di quei legami unici, un codice nascosto che reggeva la vita. “Questa è la mia forma, la doppia elica,” sussurrai, anche se i miei scopritori non potevano sentirmi. Non ero più un mistero, ma una verità svelata. E in quell’istante, percepii la mia grandezza negli sguardi di Franklin e Goslin. Gli esseri umani stavano iniziando a capirmi: io, la memoria di tutto, la promessa del futuro. Ogni frammento di me racchiudeva le istruzioni della vita, trasmesse per generazioni. Mentre mi imprimevo sulla lastra e gli scienziati si scambiavano sguardi increduli, sorrisi in silenzio. Non servivano parole. La mia doppia elica parlava per me. Per la prima volta, ero stato visto. Sapevo che nulla sarebbe stato più come prima. Da quel momento, l’umanità avrebbe avuto in mano la chiave per capirsi.