Studente: Emma Russi
Scuola: DELLA BASSA FRIULANA | ALBERT EINSTEIN
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Inghilterra, 1665 Caro diario, Oggi è stato un giorno davvero straordinario, uno di quelli che non dimenticherò mai. Non avrei mai immaginato che una simile osservazione potesse cambiare la mia vita. Da un po’ di tempo ormai, sento un brivido attraversarmi ogni volta che una strana luce si posa su di me. Oggi è stato il giorno in cui un essere umano, un certo Robert Hooke, così lo chiamavano gli altri umani, ha osservato il mio aspetto più da vicino, per la prima volta in assoluto. Lui, con il suo strano strumento, un microscopio, ha guardato attraverso di me, ed è rimasto affascinato. All'inizio, pensavo che fosse solo un altro degli esseri umani che passano sopra di me senza notarmi, ma Hooke si è fermato. Non solo ha visto la mia forma, ma ha anche compreso la mia natura. Mi ha chiamato "cellula". Come un piccolo spazio, una "stanza" minuscola che, nel suo mondo, è paragonabile a una piccola cella. Il termine mi sembra curioso, eppure non ne ho capito ancora bene il significato. Non immaginavo che una semplice osservazione potesse portare così tanto scalpore. Il mio aspetto, piccolo e apparentemente insignificante come pensavo , è ora oggetto di meraviglia. Io, che sono solo una frazione minuscola di un organismo più grande, sono stata riconosciuta come l'elemento fondamentale della vita. Mi sento importante caro diario, oggi più che mai. A presto Kytos