Descrizione Sottomissione

6 agosto 1945 Le grandi cose possono accadere dal piccolo. Stamani eravamo in molti, 235 per l’esattezza, vicini, ammassati. Una folla che soffoca, una massa enorme e instabile. E nell’instabilità basta poco: uno corre, spintona e d’un tratto si è divisi. Non vedevo più i miei compagni, solo due masse più piccole. Fui centrato in pieno e diventai veloce. Corsi. Il mio moto non creava danni. Ed io ero contento. Speravo di continuare nella mia folle e disperata corsa, guardando altri che si dividevano e passavo oltre: cercavo qualcheduno di unito che mi prendesse con sé e insieme saremmo stati. Ciò non accadde. A un certo punto, senza rendermene conto, rallentai. Quella che pensavo fosse una folle corsa non lo era più, allora notai che urtavo altri e che quelli mi rallentavano. Come nel biliardo la sfera bianca si scontra con le altre, così ero io e al pari non ne avevo consapevolezza. Ero lento. E nella mia lentezza vidi altri 235, ricordai come era essere parte. Ricordai l’instabilità, ricordai la povertà e lo stato primo che la ricchezza ci aveva portato via. Sentii il volere di essere parte di tanti di nuovo. Mi avvicinai. Li divisi: due masse inferiori e tre che spaventati corrono. E ancora. E ancora. E ancora. Le grandi cose possono accadere dal piccolo.